CronacaLodi, figlia di Giovanna Pedretti contro Selvaggia Lucarelli

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Lodi, figlia di Giovanna Pedretti contro Selvaggia Lucarelli

Lo sfogo di Fiorina D'Avino dopo il suicidio della madre, la ristoratrice Giovanna Pedretti, contro la blogger: "L'accanirsi è pericoloso. Grazie cara 'signora' per aver massacrato per via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima".

Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 15 gennaio 2024 20:02:44

La comunità di Sant'Angelo Lodigiano è profondamente scossa: dopo il suicidio della ristoratrice Giovanna Pedretti, oggi alle 17 nella chiesa di San Rocco a Sant'Angelo Lodigiano si è tenuto un rosario per la donna trovata morta nel Lambro, che è stata al centro di polemiche per la presunta falsità di una recensione critica alla sua pizzeria per la presenza di gay e disabili a cui lei aveva risposto invitando l'autore a non tornare.

Gli abitanti sono sgomenti, la donna era molto conosciuta ed apprezzata da tutti in paese: a Sant'Angelo Lodigiano, cittadina di meno di 15mila abitanti al confine con il Pavese, non riescono a capacitarsi della morte di Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria Le Vignole, trovata morta ieri nelle acque del Lambro.

Tutti hanno rispettato la richiesta della famiglia di non lasciare fiori o oggetti davanti alle saracinesche abbassate del locale.

"Quanto accaduto - ha scritto don Enzo - ci dà solo tanto dolore e ci sollecita a fare l'unica cosa possibile e necessaria: elevare al Signore la nostra filiale preghiera".

Intanto non si placano le polemiche che coinvolgono: la blogger Selvaggia Lucarelli, il suo compagno Lorenzo Biagiarelli e il tg3.

Oggi, sono arrivate le parole su Instagram della figlia della vittima, Fiorina D'Avino che in una storia su Instagram si scaglia proprio contro la Lucarelli:

"L'accanirsi è pericoloso. Grazie cara 'signora' per aver massacrato per via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima".

Fiorina D'Avino, 28 anni, è la figlia di Giovanna Pedretti e chiede che i giornalisti non si avvicinino in un giorno gonfio di dolore, per una vicenda che nel giro di 48 ore ha preso una piega inaspettata e drammatica.

Selvaggia Lucarelli aveva condiviso nei giorni scorsi i post del compagno Lorenzo Biagiarelli (lo chef vegano oggi non ha partecipato alla trasmissione di Antonella Clerici 'È sempre mezzogiorno' di cui è ospite abituale, la cui assenza odierna è stata spiegata così dalla stessa Clerici: "Lorenzo come sapete è stato coinvolto in questo fatto di cronaca di cui parlano tutti e ha deciso di stare a casa e sarà con noi nei prossimi giorni") che in un post su Facebook aveva scritto come quella recensione del cliente e la conseguente risposta della Pedretti fossero entrambe false, ringraziando anche il TG3 che era andato a intervistare nuovamente la stessa Pedretti sul caso.

Per questo anche il Tg3 è finito sotto la lente di ingrandimento della politica, la deputata della Lega, Simonetta Matone in una nota ha dichiarato:

''Influencer e giornalisti che trasformano una pubblicazione social in una specie di Watergate, e incalzano una ristoratrice per la pubblicazione di un presunto post falso: una assurdità. Per un simile evento su Giovanna Pedretti si è consumata una gogna mediatica spropositata. L'epilogo tragico non può non far riflettere. Adesso, a fronte di un dramma umano profondissimo, ci aspettiamo attente considerazioni da parte della Rai, che ha dato risalto a questo episodio con un accanimento mediatico ingiustificato.

Serve chiarezza: dal servizio pubblico sono stati allontanati giornalisti per molto meno''.

Sia la Lucarelli che Biagiarelli si sono difesi dalle accuse sui rispettivi profili social, respingendo di fatto, ogni accusa nei loro confronti.

Giovanna Pedretti era stata sentita in Questura, come persona informata sui fatti, in merito alla recensione di un presunto cliente della sua pizzeria che si lamentava della presenza di gay e disabili nel locale.

Al post, la stessa Pedretti replicò e la vicenda finì sui social ma poi si sollevarono dubbi sulla veridicità della recensione.

La donna, trovata morta ieri nel Lambro, era stata chiamata semplicemente come persona informata sui fatti dalla polizia che indagava sulla possibilità che nella recensione si prefigurasse il reato di istigazione all'odio.

Sempre dalla Lega, giunge il commento dell'eurodeputata Isabella Tovaglieri:

"Non mettiamo in discussione il diritto alla ricerca della verità e all'informazione, che restano di primaria importanza in una nazione democratica.

Occorre però che l'esercizio di questi diritti avvenga in modo proporzionato all'entità dei fatti e alle possibilità di replica degli interessati. Non tutti i casi sono il Watergate, non tutti gli influencer e vip dei social sono giornalisti e fact checker, e non sempre le persone attaccate hanno a disposizione gli stessi mezzi, le stesse capacità comunicative e la stessa potenza di fuoco di chi le attacca e può accadere che si sentano impotenti e oppresse da una soverchiante eco mediatica che sembra non dare loro alcuno scampo.

Nel caso della ristoratrice del Lodigiano, sono saltati i principi di proporzionalità e buonsenso. Su questo ci aspettiamo una riflessione seria e coscienziosa da parte di chi ha scatenato la gogna e da chi l'ha rilanciata sugli organi di informazione e sui social media", conclude.

Mentre Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d'Italia a palazzo Madama e componente della commissione di Vigilanza Rai, dichiara:

''Lascia sgomenti la tragica fine della ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano, ma suggerisce anche delle riflessioni su un modo di fare informazione ormai tristemente consolidato. La donna, infatti, è stata sottoposta nei giorni precedenti al probabile suicidio a una vera e propria gogna mediatica da parte del Tg3. Sbattere il mostro sullo schermo è un'operazione eticamente opinabile, è ora che questa deriva sul servizio pubblico si interrompa, per il bene dei telespettatori e delle persone coinvolte''.

Giovanna Pedretti, 59 anni e originaria della provincia di Bergamo, gestiva la pizzeria nel Lodigiano con il marito, Nello, da una decina di anni.

Il locale portava avanti da tempo un'iniziativa, in collaborazione con le associazioni Genitori amici dei disabili e Il Maggiolino chiamata 'Pizza sospesa... Per un sorriso', dedicata alle persone con disabilità.

 

Fonte foto: TG3 e Instagram

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