AttualitàQuando la forza di volontà supera il dolore: storie di ordinaria sanità pubblica

Quando la forza di volontà supera il dolore: storie di ordinaria sanità pubblica

Inserito da (admin), martedì 10 gennaio 2017 09:45:21

Una storia di ordinaria Sanità in Campania vissuta in prima persona. Informarsi è fondamentale per la conoscenza dei propri diritti. Da Cava de' Tirreni le infinite vicissitudini di un cittadino, che per vedere riconosciuto il proprio diritto alla salute, è costretto a girare tutta la provincia di Salerno arrivando fino a Napoli. di Pasquale Adinolfi Una mattina ci si sveglia e….."Oh mio Dio, mi fa male il dente del giudizio!". Sarà capitato a molti e non è mai piacevole. Di solito si fa finta di niente finché il dolore non diventa insopportabile e la mia storia non fa eccezione. Arrivati al punto di non sopportazione ci si attiva e si comincia a chiedere preventivi agli amici dentisti. Ma è possibile che il nostro moribondo sistema sanitario nazionale sia indifferente ad uno dei problemi dentali più comuni? Il senso comune farebbe pensare di sì. Ed invece no. O quasi. Armato di disperazione e santa pazienza mi metto alla ricerca di una soluzione a misura delle mie tasche esangui. Scopro che la Regione Campania prevede l'estrazione dei molari del giudizio tra le prestazioni mutuabili. Vado dal mio medico di famiglia e mi faccio fare la prescrizione. Ora devo solo trovare il dentista. A Salerno l'asl lo riporta. Chiamo e vado. È un caro vecchietto dalla mano tremante che mi dice "Qui vengono anche i migranti. Ce li manda la Caritas". Non lo faccio nemmeno finire e sono già fuori la porta. Mi arrendo? Ma nemmeno per sogno! Vediamo un privato convenzionato. Giorni e giorni per avere risposte, ma alla fine scopro che ne esiste uno solo (UNO) e si trova a Sapri. Sembra uno bravo, ma fare 1 ora e 1/2 in treno con il ghiaccio sulla guancia ed il sangue alla bocca non mi esalta. E allora vediamo a Napoli (le atre provincie non ne hanno nessuno). Ne vedo uno che opera pure privatamente al centro di Napoli. Dai prezzi che fa sembra serio. Fisso l'appuntamento e vado. Bello lo studio: sedie nuove, belle ragazze cordiali, l'odore tipico di disinfettante….mi sento rassicurato. Mi accomodo sulla poltrona e le mie impressioni vengono confermate: un dottore bravissimo, professionale e capace. Faccio un'altra radiografia e poi fisso l'appuntamento. Siamo ad agosto. Ormai il dente mi fa un male cane ed appena apro la bocca mi graffia la guancia. Il caldo fa male ed ho paura che il viaggio in treno del ritorno possa essere problematico (visto il livello igienico dei treni), ma ci vado lo stesso. Mi siedo ed il dottore mi chiede "Signore, lei è sicuro? Perché se il dente dà problemi poi non lo so come torna a casa da solo…". In effetti non sono scuro e desisto. Ed ora che faccio? A settembre ci riprovo, ma stavolta mi faccio la croce e vado all'Umberto I di Nocera Inferiore. Lo avevo scartato per il classico pregiudizio, ma ora non ho altra scelta. Vado dopo aver parlato via whatsapp col primario. Faccio la visita e lui non vede nessun problema. Prenoto gli esami e in capo ad un mese sono lì davanti per l'estrazione. È la prima volta ed ho paura. Dopo 15 minuti è tutto finito. Nessun dolore e pochissimo sangue. Sono molto soddisfatto. La cicatrizzazione procede in maniera perfetta ed ora quando apro la bocca non ho più fastidi. Il costo totale? La classica ricetta da 50€. Si lo so, non è gratis, ma c'è un MA: se avessi voluto avrei potuto anche estrarre il secondo dente del giudizio (che pure mi da problemi) e non avrei pagato un euro in più. Forse lo farò. Morale della storia: mai smettere di lottare. Con le unghie e con i "denti".

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