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Content Creators, nasce Associazione di categoria

Un'attività lavorativa che conta 350 mila professionisti: si sono riuniti a Roma per chiedere al Parlamento maggiori tutele

Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 10 dicembre 2023 17:21:33

di Norman di Lieto

Il lavoro da un decennio sta cambiando a ritmi forsennati: e in questi cambiamenti sempre più frenetici sono diverse le nuove figure professionali con compiti e, soprattutto, competenze specifiche che chiedono di essere riconosciute.

Una delle professioni è quella del content creator e, per chi non fosse a conoscenza di che cosa si occupino, questa la definizione che fornisce Adecco su questi professionisti:

"Il Content Creator è il professionista che si occupa di creare contenuti accattivanti per aziende e brand.

Il Content Creator crea contenuti (post, foto, video) su richiesta dell'azienda, pubblicandoli in genere sui profili social e/o sul blog aziendale per promuovere il prodotto del cliente".

Nei giorni scorsi a Roma si è tenuto l'evento, o potremmo definirlo 'battesimo' per la nascita di Aicdc, prima associazione di una categoria che conta 350mila professionisti e che già parte con le proprie rivendicazioni di categoria:

''Chiediamo al Parlamento e al governo una proposta di legge per l'approvazione di un codice di regolamentazione e tutela di un settore completamente nuovo e fin troppo a lungo lasciato senza un impianto normativo adeguato.

L'Associazione fornirà a breve una proposta''.

La giornata ha visto Sara Zanotelli, presidente dell'Associazione Italiana Content & Digital Creators (Aicdc), aprire:

'C come economy - Il content creator: un futuro già presente', evento che - come detto - segna la nascita ufficiale dell'Associazione alla presenza del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy ha inviato un saluto:

''I governi e le imprese sono chiamati a investire per sostenere il passaggio ai lavori del futuro attraverso l'istruzione, la riqualificazione e le strutture di sostegno sociale che nel futuro del lavoro possono garantire centralità agli individui. A riprova della proiezione del Mimit verso l'economia del futuro, vi ricordo che nella legge di bilancio abbiamo previsto 3 collegati dedicati ai settori del domani: uno per la blue economy, uno per la space economy e infine uno per le tecnologie di frontiera per le quali voi potete essere paladini e divulgatori''.

Il comparto, quello della creator economy, oltre a contare oltre 350mila professionisti, secondo le stime di I-Com, ha un potenziale giro d'affari di 2,55 miliardi di euro.

Capillare anche la penetrazione: il 76% della popolazione italiana segue almeno un influencer, 21 milioni di italiani almeno tre e 7 arrivano a oltre dieci.

Complessivamente, il 57% di italiani dichiara di essere sempre interessato ai prodotti consigliati dagli influencer.

Ad essersi uniti all'Associazione sono già 250 creator, capitanati da Khaby Lame, forte di 160 milioni di followers su TikTok e primo su Instagram con 80 milioni di followers, Luca Campolunghi, Sespo, Giulia Latini, Gabriele Vagnato, Klaus, Cartasegna, Samara Tramontana, Andrea Muzzi e Ignazio Moser.

Dall'etica alla normativa, dalla comunicazione alla dimensione artistica, 'C come Economy' si è articolato in cinque panel, a cui sono intervenuti, tra gli altri, anche Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, Massimo Camisasca, direttore generale Istat, Stefano da Empoli, presidente I-Com.

Alessandra Ghisleri, direttrice EuroMedia Research, Paolo Boccardelli, direttore Centro di Ricerca Luiss, Paola Frassinetti, sottosegretario di Stato al ministero dell'Istruzione e del Merito, Raffaella Paita, coordinatrice nazionale Italia Viva, Michele Sciscioli, capo Dipartimento politiche giovanili e servizio civile universale, e Antonio Affinita, direttore generale Moige.

È stato presentato il codice etico di Aicdc, un insieme di linee guida definite collegialmente da tutti i professionisti che hanno aderito all'Associazione e che individuano regole chiare, procedure e valori morali a cui ci si potrà uniformare.

Molto diffusi, infatti, anche i casi di cyberbullismo e hate speech: nella ricerca elaborata da Moige 'Dieta mediatica e cyberbullismo', il 31% dei ragazzi intervistati dichiara di aver subito 'prepotenze' online.

Sara Zanotelli, presidente di Aicdc, dichiara:

''Il comparto della creator economy sta diventando sempre più rilevante nel quadro dell'economia italiana. Ed è per questo che, anche in linea con le indicazioni dell'Agcom, si rende più che mai necessario avviare un dibattito etico e legislativo sulla professionalizzazione della categoria. Con le istituzioni oggi abbiamo avviato un confronto, e siamo pronti ad applicare con i nostri associati il codice etico che abbiamo presentato per la prima volta in questa sede, strumento che ci permette di certificare a tutti i livelli la validità dei creator che fanno parte di Aicdc''.

Durante l'evento è stata inoltre annunciata la nascita dell'Osservatorio sulla Creator Economy, in collaborazione con I-Com, Istituto per la Competitività e il Centro di Ricerca in Strategic Change 'Franco Fontana' della Luiss.

L'iniziativa nasce con l'obiettivo di analizzare la dimensione in termini economici e occupazionali del mercato dei creator di contenuti digitali in Italia e di elaborare proposte di policy da sottoporre ai decisori politici per indirizzare lo sviluppo del settore a beneficio del Paese.

Che dire: in bocca al lupo!

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