TecnologiaI migranti ghettizzati da risorsa si trasformano in problemi

I migranti ghettizzati da risorsa si trasformano in problemi

Inserito da (admin), martedì 1 novembre 2016 14:48:01

di Natalino Balasso Se è vero che ad ogni notizia di rifiuto di ospitare profughi ci si indigna, è anche vero che dal giorno dopo non si fa un cazzo per affrontare un problema che non è affatto risolto. I comuni più stronzi rifiutano e buttano la gente come immondizia nei comuni limitrofi che hanno l'unico torto di avere accettato. Il business delle cooperative presto diventerà necessario e spingerà sulla condanna del razzista per creare nuovi disagi.A parte i coglioni che dicono "ospitali a casa tua", che sarebbe come rifiutare le cure ospedaliere a un malato dicendo "curatelo a casa tua, non con le mie tasse", cosa che, peraltro, talvolta avviene; a parte i coglioni che dicono che gli diamo 40 euro al giorno, e invece noi non gli diamo proprio un cazzo perché sono fondi destinati dall'Europa per chi ospita i migranti, quindi alle strutture, mentre i migranti percepiscono 2,50 euro al giorno e campateci voi se ci riuscite; a parte la razionalizzazione della propria grettezza ("rifiuto di aiutare un poveraccio perché ho dei problemi" andrebbe tradotto con "rifiuto che il mio paese aiuti un poveraccio perché voglio che nulla cambi nel mio orizzonte quotidiano"), quello che Laborit chiamava il "discorso logico per giustificare l'irrazionale"; c'è un reale problema di organizzazione dell'accoglienza. Problema che non si risolve ammassando i migranti in grosse strutture, ma distillandoli nel territorio. È chiaro che non si può buttare sul prefetto la responsabilità all'ultimo momento, prefetto il quale tenterà di convincere i sindaci, i quali hanno il problema della campagna elettorale permanente. Ma se io vivo in un paese in cui uno che ha avuto un incidente vede arrivare l'ambulanza che lo porta al pronto soccorso, vorrei anche vivere in un paese nel quale le strutture per ospitare i migranti ci sono, ci si ha già pensato e non bisogna ogni volta organizzarsi all'ultimo momento. Plaudiamo ad un imprenditore che mette i soldi per ricostruire un'enorme chiesa che non ha mai dato ospitalità a nessuno e poi facciamo le barricate contro la miseria degli altri, siamo confusi, affrontiamo un tema di portata epocale con gli strumenti degli ultimi pirla sulla terra. E così come abbiamo fatto per i nomadi e non hanno fatto molti altri paesi, creiamo ghetti pronti a esplodere alla prima stronzata. 4 profughi ogni 1000 persone, questo è il rapporto, fossero divisi in piccole strutture di 6-8 persone nemmeno si vedrebbero. E se non hanno niente da fare perché non coinvolgerli con lavori di volontariato? Lavori che magari abbellirebbero i comuni, aiuterebbero i residenti in difficoltà e le persone che abitano un territorio, non che hanno un cazzo di cognome, diventerebbero forse realmente comunità. Ti ospito in qualità di naufrago nella mia nave e tu ti unisci ai lavori della nave, logico, con meno tensioni e con meno rancore. Con un patto chiaro. Ma tutto questo deve essere organizzato e organizzare non significa stanziare dei soldi, significa lavorare con intelligenza, questo dovrebbe essere il lavoro del politico, ma da quando abbiamo deciso che la politica è gestione dell'economia, da quando abbiamo deciso che l'unico compito del politico è stabilire a chi vanno i soldi, non si richiede più intelligenza per essere un politico. Segui la pagina ufficiale Facebook: Natalino Balasso