Salute e BenessereSciopero medici, Schillaci attacca: "Mai contenti"

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Sciopero medici, Schillaci attacca: "Mai contenti"

Dopo lo sciopero nazionale di medici ospedalieri ed infermieri, che ha fatto registrare un'adesione pari all'85%, scoppia la polemica tra il ministro della salute e i sindacati di categoria

Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 8 dicembre 2023 15:21:52

Con un'intervista rilasciata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci al Corriere della Sera si accende la polemica tra il titolare del dicastero della sanità e i sindacati dei camici bianchi.

Motivo del contendere?

Lo sciopero nazionale di medici ospedalieri ed infermieri, che ha fatto registrare un'adesione pari all'85%.

"Non sono mai contenti' basterebbe già questo passaggio per accendere la miccia con i sindacati dei camici bianchi, che rispondono a stretto giro dichiarandosi "stupiti" dell'attacco.

In uno dei passaggi dell'intervista, Schillaci dichiara:

"Mi indichi una sola volta in cui i medici siano rimasti soddisfatti. In base a ciò che rivendicano oggi, comprendo che siamo sulla strada giusta.

Chiedono più fondi e li abbiamo aumentati, stipendi più alti e i rinnovi contrattuali prevedono consistenti aumenti in busta paga.

Rispetto poi al taglio delle pensioni, "ci siamo impegnati a correggere. Più di così? Parliamo di 3 miliardi, quelli messi in bilancio per il 2024 e i 2,3 della legge 2023, in tutto 5,3.

Quindi non mi si dica che il governo vuole depotenziare la sanità pubblica".

I sindacati Anaao Assomed e Cimo Fesmed, che hanno proclamato la protesta di insieme agli infermieri del Nursing up, non ci stanno e con una nota replicano punto per punto al ministro:

"I numeri sono oggettivi e parlano chiaro. La manovra mette a disposizione 3 miliardi di cui 2,3 destinati a un rinnovo contrattuale che, facendo parte i medici e dirigenti sanitari della pubblica amministrazione, prevedrà un aumento del 5,78%, ben 10 punti al di sotto del tasso inflattivo.

Inoltre, il contratto 2019-2021, pre-firmato a settembre, sottolineano, deve ancora essere licenziato dal Consiglio dei ministri e dovrà poi passare al vaglio della Corte dei Conti. A fare presto quindi dovrebbe essere il Governo perché se non si licenzia quello attuale non si potrà procedere alla discussione del nuovo.

Quanto al taglio delle pensioni per alcune categorie, tra cui i medici, non possiamo ancora pronunciarci in merito alle novità annunciate in tema di revisione della norma sul taglio delle pensioni dei medici e all'intento di eliminare il tetto alla spesa sul personale su cui il Governo pare stia lavorando: finché non leggeremo i testi e il frutto di questo lavoro infatti - non possiamo esprimere alcun giudizio, né in senso positivo né negativo".

NdL

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