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Londra, concluso appello per Assange: i giudici prendono tempo

I giudici hanno preso tempo per valutare le argomentazioni contrapposte delle parti nel ricorso contro il rifiuto di primo grado di riaprire il caso.

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 21 febbraio 2024 22:44:27

di Norman di Lieto

Da Londra, nessuna notizia viene diffusa.

L'attesa per l'appello si conclude con i giudici che prendono tempo senza comunicare quanto deciso e senza neppure provare a dare un giorno preciso in cui il verdetto verrà reso pubblico.

Assange sta male, questo è certo: il co-fondatore di Wikileaks, l'australiano che ha contribuito nel 2010 alla divulgazione di migliaia di file segreti degli Stati Uniti sulle guerre in Iraq e Afghanistan, è allo stremo.

L'udienza di questi due giorni (partita ieri) davanti all'Alta corte britannica doveva determinare se Assange può presentare ricorso contro l'estradizione negli Stati Uniti, dove rischia una condanna all'ergastolo.

L'udienza finale del tribunale che deciderà la sorte di Julian Assange su cui pende la spada di Damocle con il rischio a 175 anni di carcere per aver svelato le bugie fabbricate ad arte da alcuni governi, in particolare degli Usa, con cui venivano giustificato i vari interventi militari in diversi Paesi.

Un giornalista che sta rischiando la vita semplicemente per aver rivelato crimini di guerra di coloro che li hanno commessi.

Come detto, a Londra, si è deciso della sorte di Assange ma i giudici hanno deciso che il verdetto, al momento, resti riservato, o meglio, hanno preso tempo per valutare le argomentazioni contrapposte delle parti nel ricorso contro il rifiuto di primo grado di riaprire il caso.

Assange è divenuto il nemico pubblico numero uno di Washington per essersi permesso di divulgare, a partire dal 2010, circa 700.000 documenti riservati - autentici e non privi di rivelazioni imbarazzanti, anche su crimini di guerra commessi fra Iraq e Afghanistan - sottratti al Pentagono o al Dipartimento di Stato grazie a simboli del whistleblowing come Chelsea Manning.

I giudici dinanzi ai quali gli avvocati di Assange, Edward Fitzgerald e Mark Summers, e quella incaricata di rappresentare il dipartimento di Giustizia statunitense, Clair Dobbin, si sono trovati davanti ad una sorta di muro di gomma.

Salvo possibili code alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo il rischio dell'estradizione negli Usa per Assange è reale.

E il mondo rimane con il fiato sospeso.

Forse non proprio tutto, però, a onor del vero, come direbbe Assange.

 

FONTE FOTO: Commons Wikimedia (entrambe)

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