CulturaTenet: alla ricerca del tempo invertito

Tenet: alla ricerca del tempo invertito

Inserito da (admin), giovedì 10 settembre 2020 16:10:50

Cos’è il tempo? Agostino d’Ippona ne Le Confessioni risponde: «Se nessuno me ne chiede, lo so bene: ma se volessi darne spiegazione a chi me ne chiede, non lo so». La stessa domanda pare porsela da anni anche il regista britannico Christopher Nolan, autore di Tenet, il film forse più atteso dell’anno, in quanto ha segnato l’inizio di una nuova stagione cinematografica dopo la chiusura delle sale causata dal lockdown. Se tempo, spazio e memoria sono le coordinate sulle quali si basa la percezione umana, la filmografia di Nolan ipotizza come possano coesistere universi paralleli in cui viaggiare fisicamente o mentalmente. In Memento (2001), il personaggio principale è tormentato, non tanto dal trauma cranico che lo priva della memoria a breve termine, ma dall’unico ricordo rimastogli: lo stupro e l’uccisione di sua moglie, per la quale cerca vendetta. E ancora, si può citare Interstellar (2014), in cui un uomo attraversa un cunicolo spazio temporale e si ritrova in una dimensione altra in cui ogni ora trascorsa equivale a sette anni di vita terrestre. Alcuni decenni fa il filosofo Gilles Deleuze, nelle sue analisi sulla tassonomia delle immagini cinematografiche, raccontava la storia della settima arte distinguendo l’immagine-movimento e l’immagine-tempo come due possibilità di rapportarsi alla narrazione cinematografica, più legata all’azione o alla situazione e quindi al tempo esteriore o interiore. Il cinema contemporaneo sembra superare questa distinzione ipotizzando una visione ‘polidroma’ della realtà in cui non sono più distinguibili passato, presente e futuro, bensì ogni azione co-esisterebbe ripetendosi continuamente all’interno di un cyberspazio che l’ingabbia. Anche Tenet continua questa riflessione sul tempo. Il Protagonista (John David Washington), il cui nome non è dato conoscere, è un agente segreto che in un clima di spionaggio internazionale deve scoprire il mistero che ruota attorno a delle ‘pallottole invertite’, ovvero dei bossoli che invece di colpire il bersaglio rientrano nella canna del revolver. Questo enigma è lo stesso che permette di capovolgere il senso di marcia della Storia modificando gli eventi e arricchendo i potenti della terra. Il titolo è palindromo e si rifà al Quadrato di Sator (sator opera tenet arepo rotas), misteriosa epigrafe latina presente tra l’altro anche negli scavi pompeani a cui nel film si fa riferimento. Anche la trama ha una lettura bidirezionale, con due spinte narrative: la prima parte conduce verso lo sviluppo lineare del plot, la seconda torna indietro nel tempo retrocedendo alla ricerca di un centro da cui si diramano le direzioni di lettura, cronologica e inversa. Tenet apparentemente ha tutti gli elementi della narrazione classica (l’eroe riceve un mandato a inizio film, supera delle prove aiutato dal coprotagonista, si scontra con l’antieroe che a sua volta ha un altro obiettivo e altri aiutanti…), ma nel momento in cui la trama retrocede all’inverso questi elementi vanno in frantumi, fino a scontrarsi tra di loro come il Protagonista in lotta con se stesso. Nolan, infatti, sparpaglia indizi come pezzi di puzzle e tocca allo spettatore inserire tutti i tasselli al posto giusto per ricostruire la trama. Le interpretazioni che sono state date e che facilmente si possono trovare anche in rete sono tante e varie: il senso del film sarebbe nei quadri Goya, nel personaggio di Neil (interpretato da Robert Pattinson), nella scritta in latino, nel contrasto policromatico, nel paradosso del nonno di René Barjavel… Tutte spiegazioni che affascinano ma nessuna è in definitiva esaustiva, il rebus non viene risolto e a quel puzzle manca sempre qualche pezzo per essere completato. Tenet è sicuramente un film che andrebbe visto e rivisto più volte per cogliere i nessi che legano gli effetti alle cause soffermandosi su ogni particolare, su ogni inquadratura e ogni battuta. Lo spettatore, lo ripeto, è parte attiva e non passiva del film. Per questo ogni interpretazione è vera e falsa, in definitiva probabile. Manuela Nastri Fonte fotografia: https://www.warnerbros.it/scheda-film/genere-azione/tenet/

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