AttualitàNapoli, la città abbraccia e dà ultimo saluto al musicista ucciso

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Napoli, la città abbraccia e dà ultimo saluto al musicista ucciso

Ai funerali di Giovanbattista Cutolo, ucciso a 24 anni da un ragazzino di 17 per un parcheggio, grande folla e tanta commozione. La sorella: "Sei tu l'eroe, non quelli di Gomorra e Mare fuori"

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 6 settembre 2023 21:41:25

Il giorno dell'ultimo saluto a Giogiò è arrivato: Napoli si stringe attorno a quella bara bianca e piange quel ragazzo ucciso a 24 anni da un ragazzino di 17 per un parcheggio.

Piazza del Gesù Nuovo, nel cuore della città, era gremita.

La chiesa, dove sono stati celebrati i funerali, era gremita.

Il vescovo don Mimmo Battaglia ha tuonato:
"Nessun adulto di questa città può dirsi assolto", quando si è rivolto a Giogiò chiedendo perdono, "perché quella mano l'abbiamo armata anche noi, con le promesse non mantenute".

Daniela Di Maggio, la mamma, chiede "Giustizia e l'ergastolo per quel balordo".

Domani andrà dalla premier Meloni, mentre oggi in chiesa c'erano anche i ministri Piantedosi e Sangiuliano, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli Manfredi, gli ex ministri Speranza e Costa, il prefetto di Napoli.

Il vescovo non ha risparmiato nessuno, neppure se stesso:

"Accetta la mia richiesta di perdono! Perché sono colpevole anche io! Fin dal primo giorno dell'arrivo in questa città mi sono reso conto dell'emergenza educativa e sociale che la abitava e ho cercato di adoperarmi con tutto me stesso. Forse avrei dovuto non solo appellarmi ma gridare fino a quando le promesse non si fossero trasformate in progetti e le parole e i proclami in azioni concrete.

Perdonaci tutti Giogiò, perché quella mano l'abbiamo armata anche noi, con i nostri ritardi, con le promesse non mantenute, con i proclami, i post, i comunicati a cui non sono seguiti azioni, con la nostra incapacità di comprendere i problemi endemici di questa città che abitata anche da adolescenti, poco più che bambini, camminano armati, come in una città in guerra", ha aggiunto.

La sorella di Giogiò ha voluto rimarcare le differenze tra quelli che vengono definiti 'erroneamente' eroi, così, in una lettera letta in chiesa, Ludovica ha letto questo parole:

"Non ti voglio descrivere perché non l'ho mai fatto, mi sono limitata sempre a dire che eri la persona più sensibile. Eri la mia piccola ombra, il gigante buono. Tu sei un uomo d'onore, il migliore. Napoli sei tu, non Mare Fuori o Gomorra.

Quante volte hai creato piccole trappole in casa, opere ingegneristiche. E tutti gli scherzi. Siamo sempre stati una squadra. Non ti è mai importato cosa io volessi, lo esaudivi", si legge nel testo. E ancora: "Parli con tutti, sei curioso su tutto. Uso il presente perché è l'unico che tu conosci. Imitando te ho imparato che nessuno va lasciato mai da solo. Perché suoni il corno? Perché nessuno lo suona. Sei un gigante buono, sempre a sorreggere tutti. Tu sei un centro di gravità permanente. Tu ami questa città e mai l'avresti lasciata nonostante io ti avessi detto di farlo Napoli sei tu non è Mare fuori o Gomorra o il Maestro delle cerimonie".

Intanto l'ANSA riporta che l'assassino di Giovanbattista Cutolo è stato trasferito in una struttura detentiva fuori dalla Campania.

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