AttualitàIl principe Filippo e l'isola di Tanna in un documentario del 2007

Il principe Filippo e l'isola di Tanna in un documentario del 2007

Inserito da (admin), venerdì 9 aprile 2021 18:33:15

Si è spento oggi, quasi centenario, Filippo di Inghilterra, duca di Edimburgo. Il Principe, consorte della Regina Elisabetta II, era considerato una divinità per i seguaci del Movimento Principe Filippo, culto del cargo dell'isola di Tanna in Vanuatu, professato dalla tribù Yaohnanen, dedita all'allevamento del bestiame (soprattutto suino), dell'agricoltura, dei balli tradizionali. Tanna e la Gran Bretagna all'origine erano parte di un'unica isola, ma nel tempo si sono allontanate, dividendo così un unico popolo. Il Principe Filippo sarebbe stato, quindi, il figlio di un spirito delle montagne che lo avrebbe inviato in Gran Bretagna per guidare spiritualmente i "fratelli perduti" inglesi. Al termine di questa missione Filippo sarebbe tornato a Tanna portando sull'isola prosperità, pace e vita eterna. Così, la profezia si sarebbe avverata. Quando negli anni 70 il Principe si recò in visita in Vanuatu ignorava tutto ciò, ma successivamente iniziò a inviare ai suoi "discepoli" alcune fotografie a cui la comunità rispose donandogli un arnese rituale per ammazzare i maiali. Nel 2007, un gruppo di 5 rappresentati della tribù si recò nel Regno Unito per incontrarlo e per chiedergli: «La papaia è matura o no?». Filippo allora avrebbe risposto: «Che la papaia sia matura o meno, riferisci al capo Kawia che ora fa freddo, ma quando farà caldo invierò un messaggio». Questo viaggio, durato 5 settimane, è stato oggetto di un documentario antropologico molto interessante e a tratti divertente, Selvaggio a chi? (Meet the Natives), trasmesso in Italia da Rai 5 nel 2012. Il team era composto da Jimmy Joseph, JJ, insegnante e interprete del gruppo, da Yapa, autorità religiosa, Albi, ballerino, Posun, allevatore e Joel, medico. Durante il soggiorno sono stati ospitati da famiglie inglesi con le quali hanno condiviso la routine quotidiana mentre l'incontro con Filippo non è stato filmato. Durante l'avventura gli uomini di Tanna hanno scoperto usi e costumi europei che a loro sono sembrati esotici, lontani e complessi, hanno imparato a vestirsi all'occidentale invece del tradizionale astuccio penico, hanno cacciato i conigli con i furetti e hanno assaggiano piatti locali. Allo stesso modo sono rimasti stupiti e non hanno compreso molte cose della cultura europea. Perché alle scrofe viene imposta l'inseminazione artificiale, privando loro del piacere sessuale? Perché in una città ricca come Manchester ci sono tanti senzatetto e nessuno si prende cura di chi ha bisogno di aiuto? Perché gli inglesi non si curano dei propri simili in difficoltà ma danno tante attenzioni agli animali domestici? Perché le case sono piene di oggetti inutili, gingilli e suppellettili che non servono a niente se non ad abbellire la dimora? Lo scopo del documentario è invertire i ruoli rispetto ai soliti film etnografici in cui una troupe europea o americana si reca in un posto esotico per studiarne usi e costumi. In questo caso, infatti, punto di vista è quello della tribù ma ciò permette allo spettatore di smettere di riflettere sull'altro per concentrarsi su di sé e su ciò che nel proprio stile di vita andrebbe modificato. Ciò che colpisce da questo confronto culturale è rendersi conto, da uno sguardo esterno, come le società europee abbiano un sistema tanto complesso e irrisolto rispetto a quella che apparentemente può sembrare un'organizzazione primitiva ma più risolutiva nel trovare soluzioni efficaci ai problemi sociali. A Tanna, si scopre, non esistono senzatetto, tutti si aiutano e si ha sempre un posto dove dormire. Non a caso, un sondaggio di qualche anno fa, dava l'isola di Tanna come il luogo con la popolazione più felice della terra. Non sappiamo se per la tribù Yaohnanen la dipartita del duca d'Edimburgo voglia significare una fine, un inizio o un ritorno alle origini, ma ci sentiamo di esprimere vicinanza a questo popolo lontano che tanto ha amato il principe Filippo. Manuela Nastri

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