AttualitàFunerali Berlusconi, una giornata in piazza Duomo con sostenitori e curiosi

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Funerali Berlusconi, una giornata in piazza Duomo con sostenitori e curiosi

Dalla mattina fino al tardo pomeriggio, tra fan accaniti e simpatizzanti, curiosi e qualche contestatore. Il pomeriggio dell'ultimo saluto al Cavaliere

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 14 giugno 2023 21:07:59

di Norman di Lieto

Il sole picchia duro e i più previdenti hanno con sé ombrellini per coprirsi il capo: ci sono giovani, adulti, anziani in un microcosmo ben rappresentato dove si possono trovare fan sfegatati del Cavaliere che lo difendono e lo osannano per tutto quello che ha fatto nel corso della sua vita.

In pochi, obbiettano, questo è il popolo di Silvio: colorato, desideroso solo di dare l'ultimo saluto al Cavaliere.

C'è l'angolo riservato ai giornalisti: decido di rimanere fuori insieme a loro, insieme ai fan di Silvio e ai loro discorsi che ricordano l'epopea berlusconiana.

C'è un uomo che arriva da Prato: ha preso il Freccia Rossa stamane da Firenze spendendo 110 Euro andata e ritorno.

"Per Silvio, questo ed altro" dice convinto ai suoi vicini di transenna.

La persona accanto a lui perora la causa di Silvio Berlusconi e sottolinea: "Di tutti i processi che ha dovuto seguire, senza contare che il bunga bunga lo fanno tutti e quelli che avevano da dire sul fatto che lo facesse lui, fanno anche di peggio. Soprattutto a sinistra", chiosa.

Una signora con la bandiera di Forza Italia sulle spalle avvisa - che prima di arrivare - aveva avuto a che fare con un giovane contestatore e che lo 'aveva sistemato'.

Racconta a noi sempre più accaldati sotto un sole prepotente:

"Ma se a te non piace Berlusconi perché vieni al suo funerale? Lasciami stare che hai trovato quella sbagliata, guarda la bandiera gli ho detto".

E come faceva a non vederla, mi chiedo invece io.

"Ne nasce uno ogni cento anni" dice un altro signore sulla settantina che aveva appena discusso con il vicino di transenna perché a detta del primo, continuava a spingerlo lontano e lui non voleva perdersi l'arrivo del feretro.

Una coppia, marito e moglie, litiga perché di fede politica contrapposta con lui che stuzzica: "Dove sono tutte queste persone, io non le vedo".

E lei risponde piccata: "Noi lavoriamo" e lui di rimando: "Siamo noi i lavoratori" e se ne vanno continuando altrove la discussione.

Quando il sole comincia a farsi sentire e sono solo le 12.00 alcuni lasciano la postazione per andare a bere qualcosa, una più temerarie di altre, chiede che le venga lasciato il posto in prima fila.

Pernacchie assortite dai più, non l'ho più vista tornare.

Arrivano i tifosi della curva Sud del Milan, appare uno striscione enorme con la scritta Baresi 6, dice un signore calabrese grande tifoso del Milan: "Quella è la bandiera della Fossa, quante ne ha viste, quella bandiera".

E sospirando prosegue: "Come ho visto guidare una squadra di club, come lo ha fatto Silvio Berlusconi, nessuno mai".

Mentre il giornalista del Tg5 gira con il suo microfono Mediaset in mezzo alla folla, io rimango immobile e ritrovo uno spaccato coloratissimo, rimanendo fermo.

Arrivano davanti a noi nell'angolo a loro dedicato un numero indefinito di giornalisti, sembrano non finire più.

Qualcuno avvisa che sta entrando Marco Columbro, sì è lui, coi capelli bianchi, non lo vedi?

"Pensare che ha creato la tv dal nulla, la televisione commerciale e ha fatto concorrenza alla Rai, partendo dalla provincia di Milano, il Cavaliere".

Mentre lo dice cominciano a giungere alla spicciolata i personaggi Mediaset: Maria De Filippi, Jerry Scotti e Barbara D'Urso: partono gli applausi.

Intanto dal maxischermo qualcuno ci avvisa che il feretro è partito ora da Arcore: sono le 14.10 e ci vorrà poco più di mezz'ora per arrivare a Milano, dice qualcuno dietro di me.

Si accende la discussione tra una coppia di sessantenni su quale strada farà il feretro per giungere sul sagrato della Chiesa qui in Duomo.

Il tempo passa e il caldo si fa sentire sempre di più, mentre un'altra persona vorrebbe desistere:

"Fa troppo caldo, vado via", e l'amica di rimando: "Proprio ora? Abbiamo fatto 30, facciamo 31".

Le aprono un ombrello per aiutarla a ripararsi dal sole, eppure le persone dietro rumoreggiano:
"Adesso no, devi chiudere l'ombrello, altrimenti non vediamo arrivare Silvio".

La signora desiste e se ne va e dice, sconsolata all'amica:
"Fai i video anche per me"!

La folla comincia a rumoreggiare, l'auto sta per entrare davanti al Duomo di Milano, partono i cori, spontanei, non organizzati neppure dal tifo della Curva Sud: "Silvio, Silvio".

La signora davanti a me, piange. Un uomo canta da solo, a squarciagola: "Un presidente, c'è solo un presidente".

Applausi continui, il feretro esce dall'auto e viene portato all'interno della Cattedrale.

Inizia la funzione, mi sposto.

Vado davanti ai monitor per sentire la funzione religiosa.

Delpini colpisce nel segno:

"Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d'affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi?

È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio".

E ancora sull'amare la vita:

"Vivere. Vivere e amare la vita.

Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come un'occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c'è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d'uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento".

Gli applausi sono continui, incessanti, parole quelle di Delpini che toccano i cuori e portano le persone a ricordare il Berlusconi politico, uomo d'affari, uomo noto.

La Messa prosegue fino a quando alla fine della celebrazione viene annunciato che il feretro uscirà per primo: partono i cori, gli applausi, i turisti curiosi che non capiscono quella liturgia che si sta celebrando in un caldo mercoledì pomeriggio di giugno.

"Silvio, Silvio, Silvio" prosegue il coro, il maxi schermo fa vedere i figli, Marta Fascina e le più alte cariche politiche.

Le bandiere rossonere sventolano, il feretro viene accarezzato - prima che si chiuda il portello posteriore dell'auto - con grande tenerezza da due donne: la primogenita Marina e l'ultima sua consorte, Marta.

Le persone applaudono l'uscita di scena del Cavaliere e le troupe italiane e straniere chiedono un commento a persone a caso che rispondono, sinceramente, anche loro, a caso.

Sipario, addio Silvio.

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